zaia e il suo cerchio magico
Zaia descritto a settembre come il supereroe che aveva sconfitto il coronavirus, dopo nemmeno tre mesi si trova a fronteggiare un quadro disastroso che vede il Veneto al primo posto fra tutte le regioni italiane per decessi e ricoveri in terapia intensiva

Da circa una settimana l’epidemia del coronavirus in Veneto è decisamente fuori controllo. La regione (s)governata dal mago Zaia è ormai quella con il maggior numero di morti e di ricoverati in terapia intensiva, superando finanche la Lombardia, secondo quanto riportato dalla stampa. Anche il giorno precedente (11 dicembre) i decessi in Veneto erano stati +148 rispetto al 10 dicembre, contro ii +132 della Lombardia. Dal 5 dicembre, stando a quanto riportano i bollettini quotidiani, si è assistito ad un aumento impressionante del numero di ricoverati in terapia intensiva, oltre che dei decesssi. E nessun giornalista che abbia il coraggio di chiedere allo Zaia Luca le ragioni di questa ecatombe. Quello stesso Zaia Luca che era stata celebrato in un libretto distribuito davanti alle scuole veronesi a settembre, poco prima della riapertura delle scuole, come il supermago, il supereroe, il re veneto che assieme al suo cerchio di maghi, maghette, principi, principesse e superesperte (?) avevano sconfitto il virus.

Dopo nemmeno tre mesi, il cerchio magico deve affrontare una situazione disastrosa che vede la regione amministrata dallo Zaia Luca al primo posto per numero giornaliero di decessi e ricoveri in rianimazione, avendo superato anche la tanta vituperata Lombardia. E lo Zaia Luca, nelle sue tanto acclamate conferenze stampa quotidiane, sembra aver rimosso lo spinoso problema; nessuno lo ha sentito attribuirsi il merito di questo triste primato come fece in passato a proposito, e a sproposito, di tanti aspetti della gestione dell’epidemia di COVID-19.

E appaiono francamente ridicole le scuse accampate dallo Zaia Luca, e dagli esperti che lo accompagnano nelle conferenze stampa, i quali avrebbero dichiarato che in Veneto ci sono più casi di COVID-19 perché qui si fanno più tamponi che altrove. Come se il numero di ricoveri e di decessi dipendesse dal numero di tamponi fatti. Se questo è il livello dei superesperti del cerchio magico alla corte dello Zaia Luca, non c’è da sorprendersi dell’entità della tragedia che stiamo vivendo grazie all’insipienza e all’incapacità oramai palese di coloro che gestiscono la pandemia di COVID-19 in Veneto. I superesperti di cui lo Zaia Luca si è circondato sembrano dimenticare, infatti, la differenza fra infezione e malattia. Infetti sono tutti i portatori del virus (anche gli asintomatici noti o sconosciuti), mentre l’ammalato di COVID-19 è colui che presenta sintomi più o meno gravi dell’infezione da SARS-CoV 2 (il coronavirus che causa la pandemia in atto) e necessita di assistenza medica.

E stando ai dati dei bollettini ufficiali l’affermazione che in Veneto si fanno più tamponi che in altre Regioni sembra essere una favola, una delle tante ammannite dallo Zaia Luca nel corso del suo pluridecennale regno, una favoletta buona per essere raccontata dal re veneto e dalla sua corte di maghi ai propri sudditi, pronti a credere a tutte le fanfaronate che gli racconta lo Zaia. Infatti, i tamponi eseguiti in Veneto non sono 60.000, ma 24.186 (poco più di un terzo di quanto riportato qui) contro i 29.000 della Lombardia e non molti di più rispetto ai circa 20.000 della Campania (vedi qui). Contrariamente a quanto più volte affermato dallo Zaia Luca, a quasi un anno di distanza dallo scoppio della pandemia, ancora la maggioranza dei veneti attende di poter fare un tampone (ne ho parlato qui). Forse nei mesi scorsi, il numero di tamponi effettuati in Veneto sarà stato talvolta vicino a quanto affermato, ma certemnte in questa fase non corrispnde a verità quanto affermato dal cerchio magico per compiacere il re veneto. Lo dimostra la tabella seguente, ricavata dai bollettini pubblicati sul sito del Corriere della Sera.

LombardiaVenetoPiemonteCampania
11/12/202032871163001850418023
10/12/202024229201171441814106
09/12/202014175107981057915872
Numero di tamponi eseguiti in Veneto e in alcune altre regioni italiane – I dati dimostrano chiaramente che in Veneto non si fanno più tamponi che altrove checché ne dica lo Zaia Luca e il suo cerchio magico

Certo la disperazione nei palazzi lagunari deve essere alle stelle se lo Zaia Luca è giunto ad affermare oggi che “il vaccino è la nostra ancora di salvezza “. Questa affermazione dimostra chiaramente che i maghi anti-Covid navigano nel buio, non hanno e non hanno mai avuto la capacità di gestire in modo efficace una situazione più grande di loro. Sempre che il vaccino funzioni, ne dovrà passare di acqua sotto i ponti della Serenissima prima di poterci considerare salvi. In attesa che questo avvenga, per il bene dei Veneti, sarebbe opportuno che Roma mandasse un commissario esperto in pandemie per cercare di salvare il salvabile. Altrimenti c’è il rischio che questa regione mantenga ancora a lungo il triste primato di regione maggiormente martoriata dalla seconda ondata della COVID-19.

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2 commenti

  1. Sono di Schio e ho il terrore di ammalarmi perché all’ospedale di Santorso hub Covid per 164 ricoverati con polmonite ci sono solo 2 pneumologi dalle 8 alle 16. Un lazzaretto!
    Ci sono respiratori e posti liberi perché manca personale specializzato per utilizzarli.
    I malati vengono mandati a casa o nelle Rsa per liberare posti e far vedere che ne abbiamo ancora disponibili. Ufficialmente gli altri reparti funzionano ancora, ma il personale è sempre lo stesso. È difficile denunciare perché i sanitari hanno paura.
    Marta

    1. Cara Marta,
      la ringrazio per il suo contributo. Conosco bene la situazione dell’ospedale di Santorso visto che da marzo di quest’anno ci lavoro. Dopo essermi dimesso volontariamente nel dicembre 2018 perché schifato dall’andazzo imposto dopo la fusione della ex ulss5 con Vicenza, allora lavoravo in Medicina a Valdagno, a marzo di questa’anno ho risposto all’appello per l’emergenza covid e ho preso servizio a Santorso. Per cui conosco bene la situazione di quell’ospedale che, stando ai bollettini ufficiali, è l’ospedale con il maggior numero di pazienti covid di tutto il Veneto.

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