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I fanghi dei depuratori (con o senza PFAS) al Nord sono più redditizi degli stupefacenti.

Sempre più criminali entrano nel business dei fanghi “trattati” che vengono utilizzati legalmente come “ammendanti” agricoli, cioè concimi. E ci guadagnano tutti: l’agricoltore che risparmia sui fertilizzanti e spesso vende i suoi campi per consentire lo scarico di materiali contenenti tossici e cancerogeni, il piccolo autotrasportatore a cui non frega niente pur di guadagnare e corre il rischio di essere arrestato, ai gestori degli impianti che evitano di smaltire i fanchi in discarica o in incneeriotri, risparmiando notevolemnte sui costi e arricchendosi. Non solo al Sud del camorrista che diceva ce “la munnezza è oro”, ma anche nella ricca Lombardia e nelle latre regioni del Nord.

Lo stesso è succcesso nel Veneto dei PFAS. ” Se parlo mi” arrestano un sacco di gente, mi dicevano tanti  in privato  all’inizio del disastro ambientale nel vicentino. Gente che sa, che andava in giro per conto delle aziende a trovare contadini compiacenti che dietro pagamento accettavano di trasformare consapevolemnte i propri campi in disacariche per rifiuti tossici. Tutti omertosi e complici, non più né meno come i mafiosi o i camorristi del Sud.

Guardate l’interessante registrazione della trasmisisone “Indovina chi viene a cena”

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